Inside out 2 e le funzioni dell'ansia
Ho visto in una sala gremita Inside out 2. Ecco perché vale la pena non perdere il cartone della Pixar. In questa newsletter anche un esercizio audio per calmarti.
In una sala cinematografica gremita, con mio figlio di quasi sei anni e mio marito, ho visto Inside out 2 e alla fine mi sono commossa, mentre il pubblico, formato soprattutto da adolescenti, applaudiva.
Inside out 2 è un piccolo gioiello del Cinema di Animazione, perché attraverso una grafica accattivante e una sceneggiatura ben scritta, come era accaduto già nel primo film della serie, umanizza le emozioni di base: Gioia, Tristezza, Disgusto, Rabbia e Paura. Aggiungendo a queste ultima anche le new entry Ansia - che è poi una delle protagoniste di questo nuovo lungometraggio (non è l’antagonista come qualcuno ha sostenuto erroneamente, sebbene sembri avere le caratteristiche del villain/antieroe), - Invidia, Noia e Imbarazzo. Si vede comparire solo un paio di volta Nostalgia che ha le sembianze di una simpatica vecchietta.
La protagonista è sempre Riley che intanto è diventata adolescente. Siamo nella fase della pubertà, quando il cervello cambia la sua struttura per creare un nuovo Sé. Ansia, Noia, Invidia e Imbarazzo sono perciò importanti, a patto che non prendano il sopravvento. Ansia nello specifico è una sorta di preveggente. Mentre la Noia non a caso ha sempre lo smartphone in mano. Imbarazzo è un bambinone grande e grosso, dal colore rossiccio.
Ansia prenderà il sopravvento al quartier generale spingendo le emozioni di base giù nell’inconscio, perché ritenute scomode, soprattutto Gioia e Tristezza che, a dire di Ansia, potrebbero rendere impopolare la piccola protagonista che vuole entrare nelle Firehawks, una squadra femminile di Hockey.
La piccola protagonista, con le sue migliori amiche, Bree e Grace, partecipa al campo di Hockey in un weekend ed è in questa occasione che Ansia, con l’ausilio di Invidia, prende il sopravvento nella psiche della ragazzina, subito dopo che le amiche di sempre dicono a Riley che frequenteranno un liceo differente dal suo.
Il Senso del Sé, costruito durante l’infanzia grazie alle emozioni di base, comincia a essere distrutto. Nascono nuove convinzioni nella mente della protagonista che, per essere accettata dalla compagne di squadra, vuole creare una nuova immagine di sé allontanandosi dalle due amiche di sempre che tuttavia col nuovo anno scolastico prenderanno strade differenti dalla sua.
Ansia e Invidia, per evitare l’imbarazzo e la noia - data da un’immaginaria solitudine prossima - creano nuove percezioni e convinzioni che diventano sempre più pressanti e demotivanti fino a quando Riley non ha un attacco di panico, dopo essere stata mandata in panchina dalla coach che punisce il suo atteggiamento aggressivo in campo.
Intanto le emozioni di base, con Gioia che come al solido fa da leader, cercano di ritornare al quartier generale per riprendere il controllo. Riuscirà Gioia a fermare e attutire Ansia?
Anche Inside out 2 ci dice che tutte le emozioni, compresa l’Ansia, sono necessarie e che per crescere bisogna essere presenti a se stessi, perché è proprio quando siamo presenti che arriva la Gioia.
L’Ansia si rafforza, infatti, quando facciamo troppe previsioni, in sintesi quando siamo troppo proiettati verso futuro che non esiste. L’invidia ci acceca quando vogliamo ardentemente ciò che un’altra persona ha. E nel caso di Riley una buona reputazione, come quella che ha il capitano della squadra in cui lei aspira ad entrare.
Quindi come al solito la paura atavica di essere esclusi e di rimanere soli, che è tipica dell’adolescenza e che ci accompagnerà per tutta la vita, può rafforzare Ansia che ha la sua funzione, perché è un’energia vitale che ci spinge all’azione e a fare previsioni ma che, se non mediata, può fare molti danni.
Il film è diretto da Kelsey Mann. La sceneggiatura è di Meg LeFauve. Da non perdere!
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